Polveri sottili : killer lento e silenzioso

di | 10 Febbraio 2016

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“Le polveri sottili uccidono”. Così Luigi Pelazza ha intitolato il suo servizio alle Iene qualche giorno fa, facendo scoprire a milioni di italiani la verità sulla pericolosità del Filtri Anti-Particolato.

Il FAP è nato nel 2002 con lo scopo di trattenere le particelle inquinanti presenti nel gas di scarico dei motori diesel.

Un software di diagnosi e gestione monitora continuamente il filtro per assicurare un corretto funzionamento e una corretta manutenzione dello stesso, il filtro in questione è a sua volta abbinato a un precatalizzatore e ha lo scopo di filtrare fisicamente le polveri sottili.

Oggi nelle maggiori città italiane si cerca di risolvere l’emergenza smog limitando la circolazione dei veicoli, ad esclusione di quelli di ultima generazione. Ma stando alle ultime considerazioni, tra massimo un paio di anni anche le auto euro 4, 5 e 6 supereranno i parametri di inquinamento.

Pertanto, è vero che i FAP (Filtri Anti-Particolato) riducono la produzione di Pm10 (Particulate matter), ma il problema è che fanno aumentare l’inquinamento di nanoparticolato, particelle cancerogene di Classe 1.

Questi filtri imprigionano queste sostanze, più grosse del particolato originario, e non le disperdono in atmosfera. Così in teoria, ma la realtà è ben diversa. Infatti vengono sprigionate sostanze ancora più minuscole e quindi più nocive.

Attualmente sul mercato c’è un nuovo sistema che permette di abbattere drasticamente la produzione delle polveri sottili e di tutti gli inquinanti tipici della mala combustione senza l’utilizzo di filtri o trappole, senza la necessità di bloccare l’inquinante ma semplicemente permettendo al combustibile (gasolio) una combustione più efficiente. Un motore in grado di bruciare la quasi totalità del carburante in entrata produce bassissime quantità di inquinanti, favorendo l’efficienza della marcia, migliorandone di conseguenza le prestazioni generali. A tal scopo sono stati progettati e brevettati una serie di dispositivi, denominati Tre “D” e finalizzati ad ogni tipologia di utenza. (www.econotruck.com)

Visto la pericolosità per la nostra salute di questi filtri e l’esistenza di un’alternativa valida, perché lo Stato non fa nulla?

Nel servizio delle iene c’è l’intervista al Ministro dei Trasporti a cui si chiede come mai viene ostacolata l’omologazione di questi nuovi sistemi (il video)

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